Negli studi teatrali l'uso dell'audiovisivo ha un duplice scopo, la ricerca e la divulgazione e se la prima ha ufficializzato la necessità di usare il video teatrale come valore aggiunto dell'analisi, al contrario la possibilità di condivisione di questa fonte visiva ancora è ben lontano dall'essere attuata. Oggi però è possibile immaginare gli archivi come luoghi non solo di conservazione ma come centri di diffusione a diversi livelli, usando la distinzione di Painlevè per un pubblico specializzato, mostrando il materiale grezzo, e per un pubblico più generalizzato, mostrando audiovisivi con una presentazione adeguata, in base allo spettatore. Le problematiche sollevate percorrono in parallelo distinti ambiti, da una parte lo studio delle fonti cinetiche (problematica di analisi intertestuale) e le possibilità di traduzione degli elementi teatrali attraverso una trasposizione audiovisuale che abbia un linguaggio comune ai diversi archivi. Un risultato importante sarebbe poter costituire una rete archivista dell'audiovisivo teatrale, ma per far dialogare gli archivi in rete è necessario utilizzare uno stesso linguaggio informatico e oggi ancora non esiste una metodologia e una tipologia di schedatura condivisa dei documenti di natura teatrale. Dall’altra però c’è la problematica legata all'acceso ai documenti vide-teatrali e la loro rielaborazione per renderli disponibili ad un ampio e diversificato pubblico. Come rendere fruibile il materiale grezzo e i metadati di altra natura (testuale, fotografica, sonora, grafica) ad esso collegato, è l'attuale urgenza per non perdere la memoria teatrale che giace negli archivi. Un documento allargato, nel senso dato da De Marinis, ma ora anche ipermediale. Con questo contributo si vuole portare l'attenzione su l'emergenza di evidenziare le possibilità tecnologiche oggi a disposizione, dal più semplice sistema informatico che rende possibile un'interazione con i documenti archiviati digitalmente, all'uso dell'intelligenza artificiale grazie al Machine Learning e al Deep Learning, in grado di sviluppare dei sistemi di condivisione aperti con l'utente attivo nella ricerca, nella lettura intertestuale e nella scelta di percorsi di conoscenza.
Performing Arts Archives. Problematiche di analisi, trasposizione e catalogazione audiovisuale della memoria teatrale in video. Introduzione
SABATINI
2022-01-01
Abstract
Negli studi teatrali l'uso dell'audiovisivo ha un duplice scopo, la ricerca e la divulgazione e se la prima ha ufficializzato la necessità di usare il video teatrale come valore aggiunto dell'analisi, al contrario la possibilità di condivisione di questa fonte visiva ancora è ben lontano dall'essere attuata. Oggi però è possibile immaginare gli archivi come luoghi non solo di conservazione ma come centri di diffusione a diversi livelli, usando la distinzione di Painlevè per un pubblico specializzato, mostrando il materiale grezzo, e per un pubblico più generalizzato, mostrando audiovisivi con una presentazione adeguata, in base allo spettatore. Le problematiche sollevate percorrono in parallelo distinti ambiti, da una parte lo studio delle fonti cinetiche (problematica di analisi intertestuale) e le possibilità di traduzione degli elementi teatrali attraverso una trasposizione audiovisuale che abbia un linguaggio comune ai diversi archivi. Un risultato importante sarebbe poter costituire una rete archivista dell'audiovisivo teatrale, ma per far dialogare gli archivi in rete è necessario utilizzare uno stesso linguaggio informatico e oggi ancora non esiste una metodologia e una tipologia di schedatura condivisa dei documenti di natura teatrale. Dall’altra però c’è la problematica legata all'acceso ai documenti vide-teatrali e la loro rielaborazione per renderli disponibili ad un ampio e diversificato pubblico. Come rendere fruibile il materiale grezzo e i metadati di altra natura (testuale, fotografica, sonora, grafica) ad esso collegato, è l'attuale urgenza per non perdere la memoria teatrale che giace negli archivi. Un documento allargato, nel senso dato da De Marinis, ma ora anche ipermediale. Con questo contributo si vuole portare l'attenzione su l'emergenza di evidenziare le possibilità tecnologiche oggi a disposizione, dal più semplice sistema informatico che rende possibile un'interazione con i documenti archiviati digitalmente, all'uso dell'intelligenza artificiale grazie al Machine Learning e al Deep Learning, in grado di sviluppare dei sistemi di condivisione aperti con l'utente attivo nella ricerca, nella lettura intertestuale e nella scelta di percorsi di conoscenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.