Col presente contributo l’a. critica l’affermazione, contenuta nella sentenza della Corte d’Appello Campobasso, 13 gennaio 2025, n. 14 in esame, secondo la quale la non contestazione, quale regola di giudizio idonea a semplificare l’accertamento istruttorio mediante l’esclusione dal thema probandum dei fatti non specificamente contestati, non abbia cittadinanza nel procedimento sommario di cognizione, attesa l’assenza di preclusioni; e pone in luce come la nuova disciplina del processo semplificato di cognizione, di cui agli artt. 281-decies e segg., c.p.c. - introdotti dalla c.d. riforma Cartabia - consenta di individuare, anche nel giudizio di cognizione a forme semplificate, uno spazio processuale appositamente concepito per lo svolgimento delle reciproche allegazioni e repliche delle parti e, quindi, di predicare la sicura applicabilità, allo stesso, dell’art. 115, 1° comma, c.p.c.
Operatività della non contestazione nel processo semplificato di cognizione
noviello
2025-01-01
Abstract
Col presente contributo l’a. critica l’affermazione, contenuta nella sentenza della Corte d’Appello Campobasso, 13 gennaio 2025, n. 14 in esame, secondo la quale la non contestazione, quale regola di giudizio idonea a semplificare l’accertamento istruttorio mediante l’esclusione dal thema probandum dei fatti non specificamente contestati, non abbia cittadinanza nel procedimento sommario di cognizione, attesa l’assenza di preclusioni; e pone in luce come la nuova disciplina del processo semplificato di cognizione, di cui agli artt. 281-decies e segg., c.p.c. - introdotti dalla c.d. riforma Cartabia - consenta di individuare, anche nel giudizio di cognizione a forme semplificate, uno spazio processuale appositamente concepito per lo svolgimento delle reciproche allegazioni e repliche delle parti e, quindi, di predicare la sicura applicabilità, allo stesso, dell’art. 115, 1° comma, c.p.c.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


