Nel mondo vi sono 750 milioni di adulti che mancano ancora delle capacità di lettura e scrittura di base nella propria lingua madre (UN, 2019), nonostante negli ultimi decenni l’alfabetizzazione sia stata in cima alla lista degli obiettivi di sviluppo. Tra analfabetismo e dimensione migratoria pare esservi un legame che è rinvenibile a partire dalle stesse cause dell’analfabetismo, ovvero povertà, difficoltà climatiche e conflitti armati, che, costringendo alla mobilità le popolazioni residenti, provocano l’impossibilità di perseguire un percorso di istruzione formale nel proprio Paese di provenienza. Un’ulteriore relazione tra l’assenza di capacità nella letto-scrittura e le migrazioni emerge una volta giunti nel Paese di accoglienza, quando, per rispondere agli obblighi dell’Accordo di integrazione (D.P.R. 179/11), i migranti adulti devono apprendere l’italiano al fine di ottenere il permesso di soggiorno. La questione della condizione di analfabetismo associata all’apprendimento della L2 è stata approfondita nel corso di un indagine dottorale, svolta nella città di Roma tra Ottobre 2021 e Settembre 2022, sul tema dell’apprendimento della L2 da parte dei migranti adulti. La ricerca è stata realizzata presso 8 scuole di L2 (7 associazioni e 1 CPIA), nelle quali sono state somministrate 60 interviste semistrutturate (25 a insegnanti e 35 a studenti dei corsi). Tramite le interviste è emerso come l’analfabetismo nei percorsi di L2 non si prefigura come una questione emergente nel settore, ma può essere considerata un elemento di vulnerabilità nel percorso di apprendimento della lingua del Paese di immigrazione. La condizione di adulto migrante e analfabeta è intersezionalmente complessa (Hill Collins, 2022) e, proprio in virtù di questa evidente confluenza tra razza, status socio-economico e background educativo, i servizi operanti in questo settore hanno dovuto attivarsi affinché fossero strutturati percorsi linguistici ad hoc per questi soggetti. Quanto emerso è che i corsi di educazione linguistica sono progettati come proposte formative emancipanti, per cui i soggetti coinvolti nel processo di apprendimento non si limitano all’acquisizione delle sole competenze di letto-scrittura, quanto più ad un vero e proprio percorso di coscientizzazione (Freire, 1968/2018). Gli ambienti di apprendimento si rivelano essere spazi comunitari e collettivi inediti per il potenziale di risignificazione del sé e del proprio percorso di inclusione, l’aula diviene così il luogo che «aumenta le possibilità di riuscita dello sforzo collettivo volto a creare e sostenere una comunità di apprendimento” (hooks, 2020, p. 38).
Percorsi educativi linguistici e inclusione dei migranti adulti analfabeti
Bulgarelli Aurora
2025-01-01
Abstract
Nel mondo vi sono 750 milioni di adulti che mancano ancora delle capacità di lettura e scrittura di base nella propria lingua madre (UN, 2019), nonostante negli ultimi decenni l’alfabetizzazione sia stata in cima alla lista degli obiettivi di sviluppo. Tra analfabetismo e dimensione migratoria pare esservi un legame che è rinvenibile a partire dalle stesse cause dell’analfabetismo, ovvero povertà, difficoltà climatiche e conflitti armati, che, costringendo alla mobilità le popolazioni residenti, provocano l’impossibilità di perseguire un percorso di istruzione formale nel proprio Paese di provenienza. Un’ulteriore relazione tra l’assenza di capacità nella letto-scrittura e le migrazioni emerge una volta giunti nel Paese di accoglienza, quando, per rispondere agli obblighi dell’Accordo di integrazione (D.P.R. 179/11), i migranti adulti devono apprendere l’italiano al fine di ottenere il permesso di soggiorno. La questione della condizione di analfabetismo associata all’apprendimento della L2 è stata approfondita nel corso di un indagine dottorale, svolta nella città di Roma tra Ottobre 2021 e Settembre 2022, sul tema dell’apprendimento della L2 da parte dei migranti adulti. La ricerca è stata realizzata presso 8 scuole di L2 (7 associazioni e 1 CPIA), nelle quali sono state somministrate 60 interviste semistrutturate (25 a insegnanti e 35 a studenti dei corsi). Tramite le interviste è emerso come l’analfabetismo nei percorsi di L2 non si prefigura come una questione emergente nel settore, ma può essere considerata un elemento di vulnerabilità nel percorso di apprendimento della lingua del Paese di immigrazione. La condizione di adulto migrante e analfabeta è intersezionalmente complessa (Hill Collins, 2022) e, proprio in virtù di questa evidente confluenza tra razza, status socio-economico e background educativo, i servizi operanti in questo settore hanno dovuto attivarsi affinché fossero strutturati percorsi linguistici ad hoc per questi soggetti. Quanto emerso è che i corsi di educazione linguistica sono progettati come proposte formative emancipanti, per cui i soggetti coinvolti nel processo di apprendimento non si limitano all’acquisizione delle sole competenze di letto-scrittura, quanto più ad un vero e proprio percorso di coscientizzazione (Freire, 1968/2018). Gli ambienti di apprendimento si rivelano essere spazi comunitari e collettivi inediti per il potenziale di risignificazione del sé e del proprio percorso di inclusione, l’aula diviene così il luogo che «aumenta le possibilità di riuscita dello sforzo collettivo volto a creare e sostenere una comunità di apprendimento” (hooks, 2020, p. 38).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


