’espressione fucata vetustas risale a Fedro e indica spregiativamente e con piglio satirico un’arte che si accontenta, spesso con intento venale, di riproporre opere contraffatte a un pubblico sedotto dalla moda dell’antico. Procedendo dall’epoca classica al Rinascimento, la linea di demarcazione tra il recupero di istanze estetiche consolidate e la falsificazione vera e propria di opere letterarie o artistiche del presente e del passato si rivela sempre più labile, così come l’analisi dei loro differenti contesti di produzione e ricezione. Rinunciando all’uso di categorie metastoriche inadeguate a decifrare fenomeni complessi e non riconducibili entro una definizione universale, la presente raccolta si propone, attraverso una rassegna di esempi selezionati, di indagare la creazione e la circolazione di opere modernamente inquadrabili come falsi nella letteratura e nell’arte del Rinascimento italiano. Grazie a una puntuale contestualizzazione, ciascun contributo sottrae il proprio oggetto d’indagine a rischiosi schematismi e contribuisce a delineare un vasto assortimento di possibili modalità del falso.
Il ‘De omnibus ingeniis augende memorie' di Giovanni Michele Alberto Carrara tra plagio e rifacimento: i casi di Guglielmo Gratarolo e Lodovico Dolce
Ferrilli Sara
2023-01-01
Abstract
’espressione fucata vetustas risale a Fedro e indica spregiativamente e con piglio satirico un’arte che si accontenta, spesso con intento venale, di riproporre opere contraffatte a un pubblico sedotto dalla moda dell’antico. Procedendo dall’epoca classica al Rinascimento, la linea di demarcazione tra il recupero di istanze estetiche consolidate e la falsificazione vera e propria di opere letterarie o artistiche del presente e del passato si rivela sempre più labile, così come l’analisi dei loro differenti contesti di produzione e ricezione. Rinunciando all’uso di categorie metastoriche inadeguate a decifrare fenomeni complessi e non riconducibili entro una definizione universale, la presente raccolta si propone, attraverso una rassegna di esempi selezionati, di indagare la creazione e la circolazione di opere modernamente inquadrabili come falsi nella letteratura e nell’arte del Rinascimento italiano. Grazie a una puntuale contestualizzazione, ciascun contributo sottrae il proprio oggetto d’indagine a rischiosi schematismi e contribuisce a delineare un vasto assortimento di possibili modalità del falso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


