Sport Politics. Il ventennio berlusconiano sulle pagine della Rosea

The relationship between sport and politics represents one of the features of pop politics; in Italy, this phenomenon is strictly linked with Silvio Berlusconi: a media tycoon, four times Prime Minister and owner of a football club (A.C. Milan). The paper aims at analysing the way in which the relationship between sport and politics has took shape over the «Berlusconi Years» (1994-2014). In order to do this, the paper presents the results of a qualitative research based on the most important Italian sports newspaper ("La Gazzetta dello Sport") concerning the coverage of Berlusconi. The research shows that sport (and especially A.C. Milan football club) on one hand represented a strategic news value for Berlusconi's newsworthiness as a politician on a sports newspaper. On the other hand, it signified a stage and a main topic of Berlusconi's political communication, which allowed him to propose a winning, long-lasting and captivating image of himself. Within this model, however, the role of Berlusconi appears to be symbolic, effective and unavoidable, to the extent that it can only be found with the succession of «another Berlusconi».

Il connubio tra sport e politica rappresenta una delle principali declinazioni del concetto di «pop politics» e, in Italia, tale fenomeno si lega strettamente alla figura di Silvio Berlusconi, magnate dei media, Premier a più riprese ma anche proprietario di un club calcistico (il Mi- lan). Attraverso una ricerca qualitativa condotta sul principale quotidiano sportivo italiano (La Gazzetta dello Sport), il saggio analizza in che modo la relazione tra politica e sport ha preso forma nel «ventennio berlusconiano». Dalla ricerca emerge che lo sport (e il Milan in particolare) ha costituito, da una parte, un news value strategico per la notiziabilità del Ber- lusconi politico su un quotidiano sportivo; dall’altra parte un palcoscenico e un topic della comunicazione politica di Berlusconi, in quanto gli ha consentito di proporre un’immagine di sé vincente, durevole nel tempo e affascinante. All’interno di questo modello, tuttavia, il ruolo di Berlusconi emerge come simbolico, efficace e imprescindibile, al punto che esso può essere replicato solo con la successione di un «altro Berlusconi».