Over the last two decades, and even more after the ISIL proclaimed itself to be a worldwide Caliphate, Islamist terrorism has shifted from almost medialess to mediatization. As a consequence, a mediatized terrorism has daily grown up (also thanks to the role played by both mainstream and digital media) and shaped itself in respect of the same “serial logic” which today is characterizing audio-visual production. Based on these premises, the paper analyses the most meaningful features of this “serial terrorism”, focusing especially on its main characters, the storytelling through which news media cover it (and the related responsibilities) and the audiences called to deal with and share the “global fear” which “terroredia” daily spreads.

Negli ultimi due decenni, e ancor più dopo la proclamazione del Califfato, il terrorismo islamista è passato da una dimensione quasi a-mediatica a una profonda mediatizzazione, che si alimenta quotidianamente del ruolo svolto dai media sia mainstream che digitali, in una logica di serialità del tutto similare a quella che oggi contraddistingue il settore dell’audiovisivo. A partire da queste premesse, l’articolo analizza i tratti caratterizzanti del “terrorismo seriale” focalizzando in particolare l’attenzione sui suoi attori, le trame della narrazione giornalistica (e le relative responsabilità), infine i pubblici che fruiscono e partecipano di questo quotidiano “discorso globale della paura”.

Il terrorismo come serial. Attori, trame e pubblici della narrazione seriale del terrore

Marica Spalletta
2020-01-01

Abstract

Over the last two decades, and even more after the ISIL proclaimed itself to be a worldwide Caliphate, Islamist terrorism has shifted from almost medialess to mediatization. As a consequence, a mediatized terrorism has daily grown up (also thanks to the role played by both mainstream and digital media) and shaped itself in respect of the same “serial logic” which today is characterizing audio-visual production. Based on these premises, the paper analyses the most meaningful features of this “serial terrorism”, focusing especially on its main characters, the storytelling through which news media cover it (and the related responsibilities) and the audiences called to deal with and share the “global fear” which “terroredia” daily spreads.
2020
Negli ultimi due decenni, e ancor più dopo la proclamazione del Califfato, il terrorismo islamista è passato da una dimensione quasi a-mediatica a una profonda mediatizzazione, che si alimenta quotidianamente del ruolo svolto dai media sia mainstream che digitali, in una logica di serialità del tutto similare a quella che oggi contraddistingue il settore dell’audiovisivo. A partire da queste premesse, l’articolo analizza i tratti caratterizzanti del “terrorismo seriale” focalizzando in particolare l’attenzione sui suoi attori, le trame della narrazione giornalistica (e le relative responsabilità), infine i pubblici che fruiscono e partecipano di questo quotidiano “discorso globale della paura”.
terrorism, mediatization, journalism, security, fear
terrorismo, mediatizzazione, giornalismo, paura, responsabilità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14085/4338
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