Oltre l'Islam e l'Isis. Contro-narrare il terrorismo tra spersonalizzazione e spersonificazione

Over the last five years, news media have often looked at the Near East, where Islamic terrorism takes shape and plays its daily bloody game against the Western world. Thanks to a media content analysis focused on «Avvenire» and «Il Sole 24 Ore» (2014-2018), the paper shows the shift from an “official storytelling” of terrorism (based on the ideas of personalization and personification) and a journalistic coverage which goes beyond both the terroristic attacks and the Islamic State. As counternarratives, both the analysed newspapers point out how, in its “everyday” dimension, terrorism represents a break point of socio-cultural integration and traditional international relations, even more in respect of a political scenario today marked by a low-density of leadership.

Nell’ultimo quinquennio, l’attenzione dei news media si è stabilmente rivolta verso il Vicino Oriente, lì dove il terrorismo di matrice islamista tende a originarsi per poi raggiungere l’Occidente sotto forma di attentati. Attraverso l’analisi del coverage di «Avvenire» e «Il Sole 24 Ore» (2014-2018), l’articolo mette in luce l’esistenza di un racconto giornalistico del terrorismo che, interrompendo quel processo di personalizzazione e personificazione che negli ultimi anni ha caratterizzato il coverage giornalistico del fenomeno, va oltre gli attentati e oltre lo Stato Islamico. In tale ottica di contro-narrazione, i due quotidiani puntano invece l’attenzione sulla “globalità” di un fenomeno che, nella sua dimensione “quotidiana”, costituisce un elemento di rottura dei processi di integrazione socio-culturale e dei tradizionali equilibri geopolitici, tanto più in uno scenario politico a bassa densità di leadership.