La sentenza Grande Stevens ha posto i giudici interni dinanzi all’esigenza di individuare il percorso attraverso cui dare soluzione ai problemi posti dalla normativa italiana sugli abusi di mercato rispetto al divieto di bis in idem. Il contributo muove dall’analisi della recente decisione della Cassazione penale di rimettere alla Corte costituzionale la questione di legittimità della disciplina del market abuse per allargare l’orizzonte anche ad altri precedenti, ove si è posto un analogo problema. Si mettono così in evidenza i rischi che l’applicazione disarmonica dei principi elaborati dalla Corte EDU può comportare sul terreno del rispetto dei principi fondamentali, in primis quello di legalità, che governano il nostro ordinamento, sottolineando il ruolo centrale svolto dal Giudice delle leggi.
Costi e benefici del dialogo tra Corti in materia penale
SCAROINA, ELISA
2015-01-01
Abstract
La sentenza Grande Stevens ha posto i giudici interni dinanzi all’esigenza di individuare il percorso attraverso cui dare soluzione ai problemi posti dalla normativa italiana sugli abusi di mercato rispetto al divieto di bis in idem. Il contributo muove dall’analisi della recente decisione della Cassazione penale di rimettere alla Corte costituzionale la questione di legittimità della disciplina del market abuse per allargare l’orizzonte anche ad altri precedenti, ove si è posto un analogo problema. Si mettono così in evidenza i rischi che l’applicazione disarmonica dei principi elaborati dalla Corte EDU può comportare sul terreno del rispetto dei principi fondamentali, in primis quello di legalità, che governano il nostro ordinamento, sottolineando il ruolo centrale svolto dal Giudice delle leggi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.