Tutte le organizzazioni, private o pubbliche, produttrici di beni o servizi avvertono la necessità di divenire più flessibili e adattabili di fronte ai cambiamenti economici, sociali e politici in corso. Avvertire quest’esigenza, così come sviluppare capacità in grado di elaborare risposte, alle volte anche anticipando le tendenze, diventa un obiettivo che assume un ruolo centrale e strategico nelle decisioni dei vertici aziendali. Tuttavia, sebbene la flessibilità appaia come un imperativo, non esiste una soluzione preconfezionata per raggiungere l’obiettivo in modo semplice e con il minimo sforzo; neppure le teorie economiche e manageriali possono offrire soluzioni ‘chiavi in mano’. Del resto, i processi con cui si vanno riconfigurando le aziende non sono governati da teoremi manageriali o sociali ma sono il portato di un apprendimento degli attori organizzativi realizzato nell’azione e nel tempo. La parola flessibilità è ormai abusata, è oggetto quotidiano di riflessioni di vario genere, non è più ‘affidabile’: può avere significati molto vari e le interpretazioni sono sempre più divergenti, spesso ambigue tanto è vero che non manca chi ha proposto di superarla. Il suo significato è tutt’altro che univoco e il suo campo di applicazione, spesso ristretto al solo rapporto di lavoro, è invece molto più ampio.
Concettualizzare e misurare la flessibilità organizzativa
Scarozza D;
2013-01-01
Abstract
Tutte le organizzazioni, private o pubbliche, produttrici di beni o servizi avvertono la necessità di divenire più flessibili e adattabili di fronte ai cambiamenti economici, sociali e politici in corso. Avvertire quest’esigenza, così come sviluppare capacità in grado di elaborare risposte, alle volte anche anticipando le tendenze, diventa un obiettivo che assume un ruolo centrale e strategico nelle decisioni dei vertici aziendali. Tuttavia, sebbene la flessibilità appaia come un imperativo, non esiste una soluzione preconfezionata per raggiungere l’obiettivo in modo semplice e con il minimo sforzo; neppure le teorie economiche e manageriali possono offrire soluzioni ‘chiavi in mano’. Del resto, i processi con cui si vanno riconfigurando le aziende non sono governati da teoremi manageriali o sociali ma sono il portato di un apprendimento degli attori organizzativi realizzato nell’azione e nel tempo. La parola flessibilità è ormai abusata, è oggetto quotidiano di riflessioni di vario genere, non è più ‘affidabile’: può avere significati molto vari e le interpretazioni sono sempre più divergenti, spesso ambigue tanto è vero che non manca chi ha proposto di superarla. Il suo significato è tutt’altro che univoco e il suo campo di applicazione, spesso ristretto al solo rapporto di lavoro, è invece molto più ampio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.