La monografia affronta il tema del giudizio di fatto sotto il profilo della rilevanza delle dichiarazioni rese in giudizio dalle parti, allo scopo di definire le condizioni in presenza delle quali si possa effettivamente configurare un vincolo alla valutazione giudiziale. In tale prospettiva, si è scelto di focalizzare l'attenzione sull'oggetto della dichiarazione, in quanto utile a discriminare la confessione, produttiva dell'effetto di prova legale, da altre dichiarazioni delle parti processualmente rilevanti, quale l'ammissione. La ricerca è suddivisa in due sezioni. La prima ripercorre l'evoluzione della nozione di confessione attraverso la rimodulazione dell'istituto nei differenti regimi processuali susseguiti nel tempo e sullo sfondo della trasformazione della stessa nozione di prova. In questo contesto, puntualizzata l'importanza, ai fini dell'indagine, dell'esperienza dell'ordo iudiciarius, particolare attenzione è riservata alla disciplina delle dichiarazioni contra se nel passaggio dall'ordine isonomico all'ordine asimmetrico nella strutturazione dei modelli processuali. La seconda sezione è incentrata sulla disciplina positiva e, sulla base di una interpretazione dell'art. 2730 c.c. che avvalora l'espressa previsione del necessario carattere sfavorevole al dichiarante e favorevole all'altra parte dei fatti confessati, si conclude con la proposta di limitare l'effetto vincolante di prova legale alle sole dichiarazioni della parte che abbiano ad oggetto l'insieme dei fatti produttivi di effetti giuridici sfavorevoli al dichiarante e favorevoli all'altra parte.

L'oggetto della confessione

NOVIELLO D
2018-01-01

Abstract

La monografia affronta il tema del giudizio di fatto sotto il profilo della rilevanza delle dichiarazioni rese in giudizio dalle parti, allo scopo di definire le condizioni in presenza delle quali si possa effettivamente configurare un vincolo alla valutazione giudiziale. In tale prospettiva, si è scelto di focalizzare l'attenzione sull'oggetto della dichiarazione, in quanto utile a discriminare la confessione, produttiva dell'effetto di prova legale, da altre dichiarazioni delle parti processualmente rilevanti, quale l'ammissione. La ricerca è suddivisa in due sezioni. La prima ripercorre l'evoluzione della nozione di confessione attraverso la rimodulazione dell'istituto nei differenti regimi processuali susseguiti nel tempo e sullo sfondo della trasformazione della stessa nozione di prova. In questo contesto, puntualizzata l'importanza, ai fini dell'indagine, dell'esperienza dell'ordo iudiciarius, particolare attenzione è riservata alla disciplina delle dichiarazioni contra se nel passaggio dall'ordine isonomico all'ordine asimmetrico nella strutturazione dei modelli processuali. La seconda sezione è incentrata sulla disciplina positiva e, sulla base di una interpretazione dell'art. 2730 c.c. che avvalora l'espressa previsione del necessario carattere sfavorevole al dichiarante e favorevole all'altra parte dei fatti confessati, si conclude con la proposta di limitare l'effetto vincolante di prova legale alle sole dichiarazioni della parte che abbiano ad oggetto l'insieme dei fatti produttivi di effetti giuridici sfavorevoli al dichiarante e favorevoli all'altra parte.
2018
978-88-85622-25-8
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