Nel testo sono contenute alcune riflessioni che afferiscono alle numerose domande che sollecitano quotidianamente l’attenzione degli educatori. È possibile educare all’azione razionale e alla criticità le nuove generazioni influenzate pesantemente dai contrasti, dallo smarrimento, dalla precarietà e dai modelli di vita consumistici della realtà quotidiana? Oggi gli educatori e gli adulti di riferimento sono in grado di esortare bambini ed adolescenti all’esercizio del pensiero problematico e all’acquisizione della dialettica in vista di prospettive di vita consapevoli e soddisfacenti? Nella contemporaneità, la ricerca pedagogica come si coniuga con le nuove forme comunicative giovanili? Il disagio, la fragilità, il senso di solitudine e di assenza di futuro nei giovani vengono compresi dalla complessità del vivere contemporaneo? La morale, l’etica, l’arte e il sapere hanno un qualche valore di verità nella società post-moderna?A giudizio dell’autrice, attualmente le principali istituzioni educative, la famiglia e la scuola, sono un sistema incoerente ed insicuro che manifesta non poche difficoltà ad individuare criticamente un fondamento nella propria azione e nella propria esperienza. I genitori, i docenti e gli adulti in genere dovrebbero acquisire maggiore consapevolezza relativamente ai nessi problematici della realtà, avendo ben presente che è impossibile conoscere le cose in sé e fruire di risposte ad hoc. In questo senso, è compito dell’educatore valorizzare adeguatamente la soggettività umana e promuovere una conoscenza critica degli oggetti e dei fatti per coglierne l’essenza, per imparare ad osservare e prendere coscienza di ciò che il mondo infantile ed adolescenziale rappresenta, svela e nega. All’adulto è richiesto un impegno educativo che comprenda profondamente, sia a livello conoscitivo che culturale, i fenomeni della modernità e le distonie che attraversano, influenzano e destabilizzano i bambini e i ragazzi. Il punto di vista educativo contribuisce, in questo modo, ad una produttiva attività di pensiero che permette di conoscere e scoprire le rappresentazioni del reale, di creare una prospettiva problematizzante ed un efficace criterio di lettura dello spazio-tempo attuali da parte di educatori responsabili ed interessati alle “magnifiche sorti e progressive.”Sfide difficili, se si considera che la realtà quotidiana viene continuamente sconvolta da dinamiche comunicative sempre più accelerate, tanto che si crea un cortocircuito fra le stesse e i più lenti processi educativi in capo a famiglia e scuola. Siamo di fronte ad una escalation di problemi derivati da nuovi e diversi comportamenti adolescenziali e nuove forme di apprendimento non sempre interpretabili con gli strumenti abituali delle generazioni adulte dei genitori e dei docenti. Necessitano oggi ecosistemi di apprendimento cognitivo e relazionale innovativi e più dinamici, che possano adeguatamente rapportarsi ai cambiamenti propri dei processi esperienziali delle nuove generazioni, sempre più attratte da forme virtuali e tecnologiche di apprendimento; di qui la necessaria “rivoluzione digitale” per tutti gli attori di processi cognitivi e relazioni comunicative efficaci.

Dall'infanzia all'adolescenza. Educazione alla criticità

Montanari, Mirca
2011-01-01

Abstract

Nel testo sono contenute alcune riflessioni che afferiscono alle numerose domande che sollecitano quotidianamente l’attenzione degli educatori. È possibile educare all’azione razionale e alla criticità le nuove generazioni influenzate pesantemente dai contrasti, dallo smarrimento, dalla precarietà e dai modelli di vita consumistici della realtà quotidiana? Oggi gli educatori e gli adulti di riferimento sono in grado di esortare bambini ed adolescenti all’esercizio del pensiero problematico e all’acquisizione della dialettica in vista di prospettive di vita consapevoli e soddisfacenti? Nella contemporaneità, la ricerca pedagogica come si coniuga con le nuove forme comunicative giovanili? Il disagio, la fragilità, il senso di solitudine e di assenza di futuro nei giovani vengono compresi dalla complessità del vivere contemporaneo? La morale, l’etica, l’arte e il sapere hanno un qualche valore di verità nella società post-moderna?A giudizio dell’autrice, attualmente le principali istituzioni educative, la famiglia e la scuola, sono un sistema incoerente ed insicuro che manifesta non poche difficoltà ad individuare criticamente un fondamento nella propria azione e nella propria esperienza. I genitori, i docenti e gli adulti in genere dovrebbero acquisire maggiore consapevolezza relativamente ai nessi problematici della realtà, avendo ben presente che è impossibile conoscere le cose in sé e fruire di risposte ad hoc. In questo senso, è compito dell’educatore valorizzare adeguatamente la soggettività umana e promuovere una conoscenza critica degli oggetti e dei fatti per coglierne l’essenza, per imparare ad osservare e prendere coscienza di ciò che il mondo infantile ed adolescenziale rappresenta, svela e nega. All’adulto è richiesto un impegno educativo che comprenda profondamente, sia a livello conoscitivo che culturale, i fenomeni della modernità e le distonie che attraversano, influenzano e destabilizzano i bambini e i ragazzi. Il punto di vista educativo contribuisce, in questo modo, ad una produttiva attività di pensiero che permette di conoscere e scoprire le rappresentazioni del reale, di creare una prospettiva problematizzante ed un efficace criterio di lettura dello spazio-tempo attuali da parte di educatori responsabili ed interessati alle “magnifiche sorti e progressive.”Sfide difficili, se si considera che la realtà quotidiana viene continuamente sconvolta da dinamiche comunicative sempre più accelerate, tanto che si crea un cortocircuito fra le stesse e i più lenti processi educativi in capo a famiglia e scuola. Siamo di fronte ad una escalation di problemi derivati da nuovi e diversi comportamenti adolescenziali e nuove forme di apprendimento non sempre interpretabili con gli strumenti abituali delle generazioni adulte dei genitori e dei docenti. Necessitano oggi ecosistemi di apprendimento cognitivo e relazionale innovativi e più dinamici, che possano adeguatamente rapportarsi ai cambiamenti propri dei processi esperienziali delle nuove generazioni, sempre più attratte da forme virtuali e tecnologiche di apprendimento; di qui la necessaria “rivoluzione digitale” per tutti gli attori di processi cognitivi e relazioni comunicative efficaci.
2011
9788839209146
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14085/36849
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