Attualmente l’esistenza umana è esposta all’espansione di nuove forme di disagio e di disadattamento sociale, culturale, relazionale, sanitario, psicologico tra le quali spicca il tema della povertà materiale ed educativa che costituisce una vera emergenza sociale. La povertà colpisce ogni aspetto della vita delle persone, soprattutto di quelle che appartengono alle fasce deboli della popolazione: bambini, anziani, persone con disabilità. Il rischio povertà, sia assoluta sia relativa, influisce sfavorevolmente sulla capacità di accedere a beni e a servizi essenziali come le cure presso i servizi sanitari e di acquistare medicinali. Influenza, inoltre, l’alimentazione sia in termini di mancanza di risorse per l’acquisto del cibo sia nella scelta delle famiglie e degli individui di diminuire il consumo di alcuni alimenti. Oltre a ciò, assume forti ripercussioni sui giovani in termini di abbandono scolastico, mancato proseguimento degli studi e impossibilità di accedere ad attività socioeducative come lo sport. Il concetto di povertà educativa, introdotto in Italia da Save the Children nel 2014 e successivamente tradotto dalla stessa onlus come educational poverty in ambito internazionale, considera come fattori determinanti l’insufficienza negli apprendimenti, nelle occasioni formative e educative relative all’istruzione e alla dimensione culturale e sociale. La scuola, ponendosi il cruciale interrogativo del ruolo dell’educazione in un mondo dotato di ricchezze e povertà, tenta di rivisitare la prospettiva della generatività formativa rivolta a tutti e a ciascuno. E lo fa mediante una ricerca educativa aperta e interdisciplinare in grado di interpretare, accogliere e contenere, secondo logiche inclusive, l’impatto della deprivazione educativa minorile.
Le funzioni inclusive della comunità scolastica educante e pensante nel contrasto alla povertà educativa
Montanari, Mirca
2023-01-01
Abstract
Attualmente l’esistenza umana è esposta all’espansione di nuove forme di disagio e di disadattamento sociale, culturale, relazionale, sanitario, psicologico tra le quali spicca il tema della povertà materiale ed educativa che costituisce una vera emergenza sociale. La povertà colpisce ogni aspetto della vita delle persone, soprattutto di quelle che appartengono alle fasce deboli della popolazione: bambini, anziani, persone con disabilità. Il rischio povertà, sia assoluta sia relativa, influisce sfavorevolmente sulla capacità di accedere a beni e a servizi essenziali come le cure presso i servizi sanitari e di acquistare medicinali. Influenza, inoltre, l’alimentazione sia in termini di mancanza di risorse per l’acquisto del cibo sia nella scelta delle famiglie e degli individui di diminuire il consumo di alcuni alimenti. Oltre a ciò, assume forti ripercussioni sui giovani in termini di abbandono scolastico, mancato proseguimento degli studi e impossibilità di accedere ad attività socioeducative come lo sport. Il concetto di povertà educativa, introdotto in Italia da Save the Children nel 2014 e successivamente tradotto dalla stessa onlus come educational poverty in ambito internazionale, considera come fattori determinanti l’insufficienza negli apprendimenti, nelle occasioni formative e educative relative all’istruzione e alla dimensione culturale e sociale. La scuola, ponendosi il cruciale interrogativo del ruolo dell’educazione in un mondo dotato di ricchezze e povertà, tenta di rivisitare la prospettiva della generatività formativa rivolta a tutti e a ciascuno. E lo fa mediante una ricerca educativa aperta e interdisciplinare in grado di interpretare, accogliere e contenere, secondo logiche inclusive, l’impatto della deprivazione educativa minorile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


