Il saggio ripercorre il ruolo della Commissione europea nel corso degli anni Settanta rispetto al processo di integrazione, in particolare sulla sua funzione nel promuovere attraverso il principio di sussidiarietà un approfondimento della Politica industriale e ambientale. Nel corso degli anni Sessanta, infatti, si era accresciuta tra la Comunità economica europea (Cee) e gli Stati Uniti la competizione sul piano economico, industriale e tecnologico. Si trattava di un processo già manifesto nel 1964 ed emerso durante i negoziati del Kennedy Round che portarono nel 1967 alla firma dell’Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio di 47 nuovi paesi (48 con la Cee). Questi rappresentavano ben il 75% del commercio mondiale. La preoccupazione per il divario tecnologico tra la Cee e gli Usa e per la dispersione delle risorse europee destinate alla ricerca e all’innovazione agì sul finire di quel decennio come leva per approfondire la cooperazione tra i paesi comunitari in questi settori strategici. Si avviava così una riflessione interna alla Commissione europea sulla necessità di strutturare una politica industriale e della ricerca segnatamente europea. Tuttavia, sarà solo al Vertice di Parigi del luglio 1972 che verrà fatto un passo decisivo nel processo di integrazione su questo piano, introducendo sulla base dell’art. 235 Cee nuove linee di impegno nel settore industriale, sociale, regionale ed ambientale.
Il principio di sussidiarietà nel dibattito politico comunitario nel 1970-1972. Dal Memorandum Colonna alla Conferenza di Venezia
Filippo Maria Giordano
2023-01-01
Abstract
Il saggio ripercorre il ruolo della Commissione europea nel corso degli anni Settanta rispetto al processo di integrazione, in particolare sulla sua funzione nel promuovere attraverso il principio di sussidiarietà un approfondimento della Politica industriale e ambientale. Nel corso degli anni Sessanta, infatti, si era accresciuta tra la Comunità economica europea (Cee) e gli Stati Uniti la competizione sul piano economico, industriale e tecnologico. Si trattava di un processo già manifesto nel 1964 ed emerso durante i negoziati del Kennedy Round che portarono nel 1967 alla firma dell’Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio di 47 nuovi paesi (48 con la Cee). Questi rappresentavano ben il 75% del commercio mondiale. La preoccupazione per il divario tecnologico tra la Cee e gli Usa e per la dispersione delle risorse europee destinate alla ricerca e all’innovazione agì sul finire di quel decennio come leva per approfondire la cooperazione tra i paesi comunitari in questi settori strategici. Si avviava così una riflessione interna alla Commissione europea sulla necessità di strutturare una politica industriale e della ricerca segnatamente europea. Tuttavia, sarà solo al Vertice di Parigi del luglio 1972 che verrà fatto un passo decisivo nel processo di integrazione su questo piano, introducendo sulla base dell’art. 235 Cee nuove linee di impegno nel settore industriale, sociale, regionale ed ambientale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.