Nel presente lavoro si esamina la reazione di mercato ai cambiamenti di raccomandazione degli analisti finanziari. Si considera il caso italiano per le sue peculiarità regolamentari che impongono agli analisti finanziari di trasmettere i loro studi alla Consob e depositarli presso la società di gestione del mercato azionario entro lo stesso giorno in cui li rendono disponibili ai propri clienti. I report sono gratuitamente e liberamente disponibili sul sito web di Borsa Italiana. Il nostro database include circa 5.200 report emessi su 117 offerte pubbliche iniziali avvenute tra il 1 gennaio 1998 ed il 31 dicembre 2003. Per valutare la reazione del mercato, si calcolano i rendimenti ed i volumi anomali derivanti dal cambiamento di raccomandazione. Svolgiamo due event study di breve periodo prendendo come riferimento due diverse date: la prima è la data in cui il report viene fornito ai clienti privati dell’analista; la seconda è la data in cui il report è pubblicamente disponibile sul sito di Borsa Italia. Se il mercato è efficiente, allora si dovrebbe osservare una reazione in seguito alla prima data (quella del report) mentre non si dovrebbe verificare alcuna reazione in seguito alla pubblicazione sul sito di Borsa, in quanto i prezzi di mercato dovrebbero avere già incorporata l’informazione veicolata dagli ordini di acquisto e vendita dei clienti privati degli analisti. I risultati mostrano un rendimento anomalo medio pari all’1,01% in caso di miglioramenti di giudizio (upgrade), ed uno –0,92% in caso di peggioramento della raccomandazione (downgrade). Si trova evidenza di una reazione del mercato anche il giorno precedente alla data del report. È possibile che il giorno precedente alla data del report siano divulgate informazioni price sensitive al mercato. Una spiegazione alternativa, in cui gli analisti fanno pervenire ai propri clienti l’informazione contenuta nel report, prima di trasmetterla alla Consob ed a Borsa Italiana, si tradurrebbe in una violazione della regolamentazione vigente. L’impatto del cambiamento di regolamentazione è calcolato anche utilizzando i rendimenti anomali cumulati (CAR) su diverse finestre temporali: la prima comprende i tre giorni attorno all’evento [-1 ; +1], la seconda i quattordici giorni ad esso precedenti [-15 ; -2], la terza i quattordici giorni seguenti [+2; +15]. Mentre alla data del report i rendimenti anomali medi sono superiori per gli upgrade rispetto ai downgrade, il CAR nei tre giorni attorno all’evento è pari a 1.89% per gli upgrade e – 2.06% per i downgrade, coerentemente a quanto evidenziato precedentemente in letteratura. Non si trova alcun effetto significativo nei quattordici giorni precedenti la finestra dell’evento, mentre in quelli successivi si registra un CAR pari a 1,16% per gli upgrade ed uno pari a – 1,29% per i downgrade, entrambi statisticamente significativi, anche se i rendimenti anomali medi non risultano significativamente diversi da zero. I risultati, inoltre, mostrano volumi anomali già a partire da qualche giorno prima della finestra dell’evento, sia per upgrade che per downgrade. Al contrario, non troviamo alcun effetto statisticamente significativo in corrispondenza della pubblicazione del report sul sito di Borsa. Rimane tuttavia da investigare perché si verifichi una reazione di mercato prima della data del report, e se vi siano informazioni rilevanti prima di tale data o se si verifichi una violazione della regolamentazione italiana vigente.
Il valore dell’informazione prodotta dagli analisti finanziari: la reazione del mercato azionario italiano ai cambi di raccomandazioni
CERVELLATI, Enrico Maria;
2005-01-01
Abstract
Nel presente lavoro si esamina la reazione di mercato ai cambiamenti di raccomandazione degli analisti finanziari. Si considera il caso italiano per le sue peculiarità regolamentari che impongono agli analisti finanziari di trasmettere i loro studi alla Consob e depositarli presso la società di gestione del mercato azionario entro lo stesso giorno in cui li rendono disponibili ai propri clienti. I report sono gratuitamente e liberamente disponibili sul sito web di Borsa Italiana. Il nostro database include circa 5.200 report emessi su 117 offerte pubbliche iniziali avvenute tra il 1 gennaio 1998 ed il 31 dicembre 2003. Per valutare la reazione del mercato, si calcolano i rendimenti ed i volumi anomali derivanti dal cambiamento di raccomandazione. Svolgiamo due event study di breve periodo prendendo come riferimento due diverse date: la prima è la data in cui il report viene fornito ai clienti privati dell’analista; la seconda è la data in cui il report è pubblicamente disponibile sul sito di Borsa Italia. Se il mercato è efficiente, allora si dovrebbe osservare una reazione in seguito alla prima data (quella del report) mentre non si dovrebbe verificare alcuna reazione in seguito alla pubblicazione sul sito di Borsa, in quanto i prezzi di mercato dovrebbero avere già incorporata l’informazione veicolata dagli ordini di acquisto e vendita dei clienti privati degli analisti. I risultati mostrano un rendimento anomalo medio pari all’1,01% in caso di miglioramenti di giudizio (upgrade), ed uno –0,92% in caso di peggioramento della raccomandazione (downgrade). Si trova evidenza di una reazione del mercato anche il giorno precedente alla data del report. È possibile che il giorno precedente alla data del report siano divulgate informazioni price sensitive al mercato. Una spiegazione alternativa, in cui gli analisti fanno pervenire ai propri clienti l’informazione contenuta nel report, prima di trasmetterla alla Consob ed a Borsa Italiana, si tradurrebbe in una violazione della regolamentazione vigente. L’impatto del cambiamento di regolamentazione è calcolato anche utilizzando i rendimenti anomali cumulati (CAR) su diverse finestre temporali: la prima comprende i tre giorni attorno all’evento [-1 ; +1], la seconda i quattordici giorni ad esso precedenti [-15 ; -2], la terza i quattordici giorni seguenti [+2; +15]. Mentre alla data del report i rendimenti anomali medi sono superiori per gli upgrade rispetto ai downgrade, il CAR nei tre giorni attorno all’evento è pari a 1.89% per gli upgrade e – 2.06% per i downgrade, coerentemente a quanto evidenziato precedentemente in letteratura. Non si trova alcun effetto significativo nei quattordici giorni precedenti la finestra dell’evento, mentre in quelli successivi si registra un CAR pari a 1,16% per gli upgrade ed uno pari a – 1,29% per i downgrade, entrambi statisticamente significativi, anche se i rendimenti anomali medi non risultano significativamente diversi da zero. I risultati, inoltre, mostrano volumi anomali già a partire da qualche giorno prima della finestra dell’evento, sia per upgrade che per downgrade. Al contrario, non troviamo alcun effetto statisticamente significativo in corrispondenza della pubblicazione del report sul sito di Borsa. Rimane tuttavia da investigare perché si verifichi una reazione di mercato prima della data del report, e se vi siano informazioni rilevanti prima di tale data o se si verifichi una violazione della regolamentazione italiana vigente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.