The issue of the shareholding structure of the Bank of Italy remains unresolved, after a new regulatory approach that provides, in fact, a redefinition, in terms of public ownership of the Bank. However, the legislative failure in indicating the criteria to be followed in the identification of new shareholders, has been an obstacle in the identification of appropriate solutions. The consideration of the legal structure and the particular configuration of the Bank does not preclude, however, the possibility of finding a method to assess the Bank's capital and to ensure its practical applicability to this particular case. The difficulty of the matter lies in the specific configuration of the Bank's assessment which can not be solved through the techniques usually used in the context of joint stock companies accounting methods. On the other hand, the legal framework and the non-transferability of the shares by their future shareholders, suggests the relevance, in this context, of income valuation methods. In particular, the analysis argues the applicability of the Discounted Dividend Model that, in this case, gives place to a significant IRR.

Lo studio affronta il tema della proprietà delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia, prendendo le mosse dalla legge di riforma del risparmio che ha previsto, infatti, una ridefinizione in senso pubblicistico dell’assetto proprietario della Banca; tuttavia, la mancata indicazione da parte del legislatore dei criteri da seguire nell’individuazione dei nuovi azionisti e dei canoni contabili da applicare per la valorizzazione delle quote, è stata di ostacolo nell’identificazione di idonee soluzioni. Restano fermi i numerosi interrogativi che già in passato si sono posti con riguardo alla ricerca di correttivi di detta «anomalia» istituzionale. In questo contesto, lo studio si pone l’obiettivo di individuare idonei metodi di valutazione del capitale della Banca d’Italia volti a verificare la concreta proposizione di ipotesi definitorie della problematica in parola. In primo luogo si sottolinea che i metodi di norma utilizzati nella valutazione dei titoli societari non sembrano applicabili nel caso di specie, in ragione della specificità delle «quote» di partecipazione al capitale della Banca. Da qui una prima conclusione che esclude la possibilità di riferire al capitale della Banca d’Italia i criteri valutativi che, a vario titolo, vengono in considerazione per la determinazione del valore patrimoniale dell'asset in questione. Successivamente, l’analisi - fermi i profili di non trasferibilità delle quote da parte dei futuri acquisitori delle stesse - non preclude la concreta possibilità di far ricorso, nel caso di specie, all’applicazione, non solo teorica, ma pratica, di criteri valutativi basati sul valore reddituale. In particolare, si riscontra l’effettiva applicabilità del Discounted Dividend Model, metodo che - assumendo a criterio di riferimento un elemento reddituale, il dividendo (in questo caso valorizzato dalla presenza di significative componenti di rendimento aggiuntivo) - trova un preciso riscontro nelle componenti economiche che qualificano la partecipazione al capitale della Banca d’Italia e pertanto appare non soltanto teoricamente, ma anche tecnicamente, applicabile nella fattispecie.

Prospettive di ridefinizione degli assetti proprietari del capitale della Banca d'Italia: profili giuridici e valutativi

Cardi M
2009-01-01

Abstract

The issue of the shareholding structure of the Bank of Italy remains unresolved, after a new regulatory approach that provides, in fact, a redefinition, in terms of public ownership of the Bank. However, the legislative failure in indicating the criteria to be followed in the identification of new shareholders, has been an obstacle in the identification of appropriate solutions. The consideration of the legal structure and the particular configuration of the Bank does not preclude, however, the possibility of finding a method to assess the Bank's capital and to ensure its practical applicability to this particular case. The difficulty of the matter lies in the specific configuration of the Bank's assessment which can not be solved through the techniques usually used in the context of joint stock companies accounting methods. On the other hand, the legal framework and the non-transferability of the shares by their future shareholders, suggests the relevance, in this context, of income valuation methods. In particular, the analysis argues the applicability of the Discounted Dividend Model that, in this case, gives place to a significant IRR.
2009
Lo studio affronta il tema della proprietà delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia, prendendo le mosse dalla legge di riforma del risparmio che ha previsto, infatti, una ridefinizione in senso pubblicistico dell’assetto proprietario della Banca; tuttavia, la mancata indicazione da parte del legislatore dei criteri da seguire nell’individuazione dei nuovi azionisti e dei canoni contabili da applicare per la valorizzazione delle quote, è stata di ostacolo nell’identificazione di idonee soluzioni. Restano fermi i numerosi interrogativi che già in passato si sono posti con riguardo alla ricerca di correttivi di detta «anomalia» istituzionale. In questo contesto, lo studio si pone l’obiettivo di individuare idonei metodi di valutazione del capitale della Banca d’Italia volti a verificare la concreta proposizione di ipotesi definitorie della problematica in parola. In primo luogo si sottolinea che i metodi di norma utilizzati nella valutazione dei titoli societari non sembrano applicabili nel caso di specie, in ragione della specificità delle «quote» di partecipazione al capitale della Banca. Da qui una prima conclusione che esclude la possibilità di riferire al capitale della Banca d’Italia i criteri valutativi che, a vario titolo, vengono in considerazione per la determinazione del valore patrimoniale dell'asset in questione. Successivamente, l’analisi - fermi i profili di non trasferibilità delle quote da parte dei futuri acquisitori delle stesse - non preclude la concreta possibilità di far ricorso, nel caso di specie, all’applicazione, non solo teorica, ma pratica, di criteri valutativi basati sul valore reddituale. In particolare, si riscontra l’effettiva applicabilità del Discounted Dividend Model, metodo che - assumendo a criterio di riferimento un elemento reddituale, il dividendo (in questo caso valorizzato dalla presenza di significative componenti di rendimento aggiuntivo) - trova un preciso riscontro nelle componenti economiche che qualificano la partecipazione al capitale della Banca d’Italia e pertanto appare non soltanto teoricamente, ma anche tecnicamente, applicabile nella fattispecie.
capitale
banca d'italia
assetti proprietari
metodi di valutazione
discounted dividend model
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14085/2247
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