Il counseling filosofico è una relazione di aiuto in cui vengono stimolati, attraverso strumenti tipici della metodologia filosofica, processi decisionali e chiarificatori, in grado di risolvere e rispondere a specifiche domande della vita (Berra, 2006). Il metodo filosofico per eccellenza corrisponde alla maietuca socratica. Il counselor è quindi un facilitatore che gioca il suo intervento attraverso il rapporto interpersonale che si caratterizza per un certo atteggiamento che consente di agire e intervenire sulle questioni della vita. L’atteggiamento filosofico consiste nel porsi innanzi al problema con una predisposizione mentale volta ad osservare e rispondere alle questioni del mondo, attraverso il supporto del dialogo socratico. Il counseling si presenta come uno strumento efficace per affrontare la povertà della vita moderna; povertà simbolica, di significato, di linguaggio e di senso. La pratica filosofica si presenta come il territorio della narrazione, del racconto e della riattivazione della funzione di ascolto che si ricostruisce sperimentando l’ascolto altrui. “L’ascolto, come spazio di riattivazione del logos e quindi della capacità di produzione di senso di ogni individuo, è la dimensione che denota il counseling filosofico” (AA.VV, 2003:106). A tutti gli effetti il counseling può essere riconosciuto come una relazione di aiuto in cui il counselor aiuta il soggetto a sviluppare le proprie abilità, a sviluppare una più ampia dimensione dell’essere (Lahav, 2004) ad acquisire maggiore autonomia, a maturare processi decisionali sofferti. In questo senso, il counseling è uno strumento di libertà e promozione dell’autostima.
Il counseling filosofico come strumento di empowerment del soggetto
Capogna S
2011-01-01
Abstract
Il counseling filosofico è una relazione di aiuto in cui vengono stimolati, attraverso strumenti tipici della metodologia filosofica, processi decisionali e chiarificatori, in grado di risolvere e rispondere a specifiche domande della vita (Berra, 2006). Il metodo filosofico per eccellenza corrisponde alla maietuca socratica. Il counselor è quindi un facilitatore che gioca il suo intervento attraverso il rapporto interpersonale che si caratterizza per un certo atteggiamento che consente di agire e intervenire sulle questioni della vita. L’atteggiamento filosofico consiste nel porsi innanzi al problema con una predisposizione mentale volta ad osservare e rispondere alle questioni del mondo, attraverso il supporto del dialogo socratico. Il counseling si presenta come uno strumento efficace per affrontare la povertà della vita moderna; povertà simbolica, di significato, di linguaggio e di senso. La pratica filosofica si presenta come il territorio della narrazione, del racconto e della riattivazione della funzione di ascolto che si ricostruisce sperimentando l’ascolto altrui. “L’ascolto, come spazio di riattivazione del logos e quindi della capacità di produzione di senso di ogni individuo, è la dimensione che denota il counseling filosofico” (AA.VV, 2003:106). A tutti gli effetti il counseling può essere riconosciuto come una relazione di aiuto in cui il counselor aiuta il soggetto a sviluppare le proprie abilità, a sviluppare una più ampia dimensione dell’essere (Lahav, 2004) ad acquisire maggiore autonomia, a maturare processi decisionali sofferti. In questo senso, il counseling è uno strumento di libertà e promozione dell’autostima.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.