Lo sviluppo dell’autonomia scolastica rientra nel più generale processo di riforma del sistema dell’amministrazione pubblica che, nel corso dell’ultimo decennio, coerentemente con il diffondersi della complessità come paradigma sociale, ha delineato scenari di ridistribuzione dei poteri e delle competenze nel campo politico, economico, amministrativo e dell’istruzione. Questo diffuso processo di autonomizzazione comporta nuove responsabilità fondate su forti livelli di decentramento decisionale in tutti gli ambiti organizzativi, professionali e socio-relazionali. All’interno del nuovo quadro politico-istituzionale, infatti, si sviluppano e si sperimentano geometrie variabili tra una pluralità di attori istituzionali (istituti scolastici e formativi, autorità centrali, istituzioni locali, imprese) che con le loro scelte quotidiane danno vita a complessi processi di governance. Nella ricerca del nuovo possibile equilibrio, sempre dinamico e cangiante, assume un particolare rilievo il modo in cui si costruisce il governo locale; il modo in cui si affronta e si gestisce la natura complessa dei problemi da trattare localmente; il modo in cui si informano e si integrano le conoscenze parziali, settoriali e specialistiche attinenti ad ogni singolo settore di policy (istruzione, formazione, lavoro, ecc.) ai fini di una programmazione-gestione locale effettivamente coerente con le esigenze di sviluppo territoriale.
“Dirigenza scolastica e autonomia”
Capogna S
2010-01-01
Abstract
Lo sviluppo dell’autonomia scolastica rientra nel più generale processo di riforma del sistema dell’amministrazione pubblica che, nel corso dell’ultimo decennio, coerentemente con il diffondersi della complessità come paradigma sociale, ha delineato scenari di ridistribuzione dei poteri e delle competenze nel campo politico, economico, amministrativo e dell’istruzione. Questo diffuso processo di autonomizzazione comporta nuove responsabilità fondate su forti livelli di decentramento decisionale in tutti gli ambiti organizzativi, professionali e socio-relazionali. All’interno del nuovo quadro politico-istituzionale, infatti, si sviluppano e si sperimentano geometrie variabili tra una pluralità di attori istituzionali (istituti scolastici e formativi, autorità centrali, istituzioni locali, imprese) che con le loro scelte quotidiane danno vita a complessi processi di governance. Nella ricerca del nuovo possibile equilibrio, sempre dinamico e cangiante, assume un particolare rilievo il modo in cui si costruisce il governo locale; il modo in cui si affronta e si gestisce la natura complessa dei problemi da trattare localmente; il modo in cui si informano e si integrano le conoscenze parziali, settoriali e specialistiche attinenti ad ogni singolo settore di policy (istruzione, formazione, lavoro, ecc.) ai fini di una programmazione-gestione locale effettivamente coerente con le esigenze di sviluppo territoriale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.