Oggi vi è un parere ampiamente condiviso sull’importanza della valorizzazione delle Information Communication Technologies (ICT) nello spazio educativo. Grazie gli sforzi intrapresi dalla Comunità Europea con l’avvio del Bologna Process (1999) che assegna alle ICT un ruolo di rilievo nella promozione del Life Long Learning, si è asistito a una crescente diffusione di sperimentazioni e utilizzi dell’e-learning nelle università, aprendo il dibattito al tema della qualità. Tuttavia, lo sviluppo di standard di qualità per l'e-learning si pone all'incrocio tra politica, tecnologia, istruzione, società e mercato in quanto tale concetto si presenta come multidimensionale e multiprospettico, soggetto a numerose e diverse interpretazioni. La definizione di standard di qualità per l’e-learning si deve misurare con una vasta gamma di fattori di rischio che mutano la loro configurazione in relazione agli sviluppi delle stesse tecnologie. Senza ripercorre il dibattito sulla qualità dell’e-learning, ci si propone di ricostruire il quadro dei più rilevanti fattori di rischio di cui tener conto nella progettazione di un percorso di studi online. Questo ci aiuta a costruire una piramide dei fattori di rischio di cui tener conto ai fini dell’individuazione di standard di qualità, in funzione del livello, degli obiettivi e del target di riferimento. Attraverso l’analisi degli elementi di attenzione emerge che la qualità dell’e-learning non è una questione tecnologica ma richiama una responsabilità politico-decisionale volta a definire cosa s’intenda per e-learning e quale valore si voglia assegnare alle ICT nelle politiche per il LLL. In questi termini, il tema della qualità dell’e-learning smette di essere un tema esclusivo per tecnici e tecnologi, deputati a indentificare standard operativo-gestionali, ma diventa una sfida per gli scienziati sociali, chiamati a prospettare un nuovoOggi vi è un parere ampiamente condiviso sull’importanza della valorizzazione delle Information Communication Technologies (ICT) nello spazio educativo. Grazie gli sforzi intrapresi dalla Comunità Europea con l’avvio del Bologna Process (1999) che assegna alle ICT un ruolo di rilievo nella promozione del Life Long Learning, si è asistito a una crescente diffusione di sperimentazioni e utilizzi dell’e-learning nelle università, aprendo il dibattito al tema della qualità. Tuttavia, lo sviluppo di standard di qualità per l'e-learning si pone all'incrocio tra politica, tecnologia, istruzione, società e mercato in quanto tale concetto si presenta come multidimensionale e multiprospettico, soggetto a numerose e diverse interpretazioni. La definizione di standard di qualità per l’e-learning si deve misurare con una vasta gamma di fattori di rischio che mutano la loro configurazione in relazione agli sviluppi delle stesse tecnologie. Senza ripercorre il dibattito sulla qualità dell’e-learning, ci si propone di ricostruire il quadro dei più rilevanti fattori di rischio di cui tener conto nella progettazione di un percorso di studi online. Questo ci aiuta a costruire una piramide dei fattori di rischio di cui tener conto ai fini dell’individuazione di standard di qualità, in funzione del livello, degli obiettivi e del target di riferimento. Attraverso l’analisi degli elementi di attenzione emerge che la qualità dell’e-learning non è una questione tecnologica ma richiama una responsabilità politico-decisionale volta a definire cosa s’intenda per e-learning e quale valore si voglia assegnare alle ICT nelle politiche per il LLL. In questi termini, il tema della qualità dell’e-learning smette di essere un tema esclusivo per tecnici e tecnologi, deputati a indentificare standard operativo-gestionali, ma diventa una sfida per gli scienziati sociali, chiamati a prospettare un nuovo umanesimo delle tecnologie digitali incardinate nei processi sociali e destinate all’apprendimento.umanesimo delle tecnologie digitali incardinate nei processi sociali e destinate all’apprendimento.

Tra fattori di rischio e ricerca della qualità nell'e-learning

CAPOGNA S
2015-01-01

Abstract

Oggi vi è un parere ampiamente condiviso sull’importanza della valorizzazione delle Information Communication Technologies (ICT) nello spazio educativo. Grazie gli sforzi intrapresi dalla Comunità Europea con l’avvio del Bologna Process (1999) che assegna alle ICT un ruolo di rilievo nella promozione del Life Long Learning, si è asistito a una crescente diffusione di sperimentazioni e utilizzi dell’e-learning nelle università, aprendo il dibattito al tema della qualità. Tuttavia, lo sviluppo di standard di qualità per l'e-learning si pone all'incrocio tra politica, tecnologia, istruzione, società e mercato in quanto tale concetto si presenta come multidimensionale e multiprospettico, soggetto a numerose e diverse interpretazioni. La definizione di standard di qualità per l’e-learning si deve misurare con una vasta gamma di fattori di rischio che mutano la loro configurazione in relazione agli sviluppi delle stesse tecnologie. Senza ripercorre il dibattito sulla qualità dell’e-learning, ci si propone di ricostruire il quadro dei più rilevanti fattori di rischio di cui tener conto nella progettazione di un percorso di studi online. Questo ci aiuta a costruire una piramide dei fattori di rischio di cui tener conto ai fini dell’individuazione di standard di qualità, in funzione del livello, degli obiettivi e del target di riferimento. Attraverso l’analisi degli elementi di attenzione emerge che la qualità dell’e-learning non è una questione tecnologica ma richiama una responsabilità politico-decisionale volta a definire cosa s’intenda per e-learning e quale valore si voglia assegnare alle ICT nelle politiche per il LLL. In questi termini, il tema della qualità dell’e-learning smette di essere un tema esclusivo per tecnici e tecnologi, deputati a indentificare standard operativo-gestionali, ma diventa una sfida per gli scienziati sociali, chiamati a prospettare un nuovoOggi vi è un parere ampiamente condiviso sull’importanza della valorizzazione delle Information Communication Technologies (ICT) nello spazio educativo. Grazie gli sforzi intrapresi dalla Comunità Europea con l’avvio del Bologna Process (1999) che assegna alle ICT un ruolo di rilievo nella promozione del Life Long Learning, si è asistito a una crescente diffusione di sperimentazioni e utilizzi dell’e-learning nelle università, aprendo il dibattito al tema della qualità. Tuttavia, lo sviluppo di standard di qualità per l'e-learning si pone all'incrocio tra politica, tecnologia, istruzione, società e mercato in quanto tale concetto si presenta come multidimensionale e multiprospettico, soggetto a numerose e diverse interpretazioni. La definizione di standard di qualità per l’e-learning si deve misurare con una vasta gamma di fattori di rischio che mutano la loro configurazione in relazione agli sviluppi delle stesse tecnologie. Senza ripercorre il dibattito sulla qualità dell’e-learning, ci si propone di ricostruire il quadro dei più rilevanti fattori di rischio di cui tener conto nella progettazione di un percorso di studi online. Questo ci aiuta a costruire una piramide dei fattori di rischio di cui tener conto ai fini dell’individuazione di standard di qualità, in funzione del livello, degli obiettivi e del target di riferimento. Attraverso l’analisi degli elementi di attenzione emerge che la qualità dell’e-learning non è una questione tecnologica ma richiama una responsabilità politico-decisionale volta a definire cosa s’intenda per e-learning e quale valore si voglia assegnare alle ICT nelle politiche per il LLL. In questi termini, il tema della qualità dell’e-learning smette di essere un tema esclusivo per tecnici e tecnologi, deputati a indentificare standard operativo-gestionali, ma diventa una sfida per gli scienziati sociali, chiamati a prospettare un nuovo umanesimo delle tecnologie digitali incardinate nei processi sociali e destinate all’apprendimento.umanesimo delle tecnologie digitali incardinate nei processi sociali e destinate all’apprendimento.
2015
9788884679468
standard di qualità
elearning
University
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14085/2057
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