Le Sezioni Unite prendono posizione per la prima – e, probabilmente, anche l’ultima – volta sulla giurisdizione in materia di revocatoria ordinaria, quando la domanda avrebbe dovuto essere soggetta alla giurisdizione di un altro Stato membro in virtu` del Reg. n. 1215/2012. Nel caso deciso dalle Sezioni Unite, l’articolata decisione risolve la questione di giurisdizione nel senso dell’inammissibilita` del regolamento preventivo proposto, affidandosi, prima di tutto, a principi consolidatisi nella giurisprudenza della Corte di legittimita`, ma anche spendendo una serie di argomenti in ordine alla regolamentazione delle procedure di insolvenza transfrontaliera contenuta nel Reg. CE n. 1346/2000, recentemente sostituito – ma con effetti solo dal 2017 – dal Reg. UE n. 848/2015. Sebbene per molti passi condivisibile la decisione delle Sezioni Unite merita anche critiche nella misura in cui non ha tenuto conto – da un lato – degli obblighi convenzionali assunti dallo Stato italiano e – dall’altro – del rilievo della natura del patto compromissorio rispetto al sistema di regolamentazione concorsuale istituito dal diritto UE (attuale e di prossima entrata in vigore)
La revocatoria ordinaria nell'insolvenza internazionale nell'evolversi del diritto UE
Boggio L
2017-01-01
Abstract
Le Sezioni Unite prendono posizione per la prima – e, probabilmente, anche l’ultima – volta sulla giurisdizione in materia di revocatoria ordinaria, quando la domanda avrebbe dovuto essere soggetta alla giurisdizione di un altro Stato membro in virtu` del Reg. n. 1215/2012. Nel caso deciso dalle Sezioni Unite, l’articolata decisione risolve la questione di giurisdizione nel senso dell’inammissibilita` del regolamento preventivo proposto, affidandosi, prima di tutto, a principi consolidatisi nella giurisprudenza della Corte di legittimita`, ma anche spendendo una serie di argomenti in ordine alla regolamentazione delle procedure di insolvenza transfrontaliera contenuta nel Reg. CE n. 1346/2000, recentemente sostituito – ma con effetti solo dal 2017 – dal Reg. UE n. 848/2015. Sebbene per molti passi condivisibile la decisione delle Sezioni Unite merita anche critiche nella misura in cui non ha tenuto conto – da un lato – degli obblighi convenzionali assunti dallo Stato italiano e – dall’altro – del rilievo della natura del patto compromissorio rispetto al sistema di regolamentazione concorsuale istituito dal diritto UE (attuale e di prossima entrata in vigore)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.