La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, pur sul presupposto che i titoli di Stato incorporino diritti oggetto di protezione ai sensi del Protocollo n. 1 della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo, respinge le istanze di tutela avanzate da portatori di titoli emessi dallo Stato ellenico oggetto della procedura e dell’accordo di ristrutturazione del debito greco intervenuto nel marzo 2012. La richiesta di protezione ai sensi della CEDU fu presentata da un gran numero di cittadini greci, allegando la violazione del diritto di proprieta` e del divieto di trattamenti discriminatori. La decisione della Corte si inserisce nel contesto di un quadro che si sta via via formando in anni recenti presso le corti europee (Corte di Giustizia UE, Tribunale UE e la stessa Corte EDU) e nel cui perimetro debbono trovare equo componimento una pluralita` di interessi pubblici e privati di rilevanza fondamentale. L’ampiezza della motivazione offre molti spunti di riflessione, anche critica, e prepara il terreno per sviluppi ulteriori che non si faranno attendere a lungo, posto che in altre sedi nazionali e transnazionali il contenzioso tra debitori sovrani e portatori di titoli appare tutt’altro che declinante.
Crisi del debito greco, ristrutturazione e parita` di trattamento tra i creditori
Boggio L
2017-01-01
Abstract
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, pur sul presupposto che i titoli di Stato incorporino diritti oggetto di protezione ai sensi del Protocollo n. 1 della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo, respinge le istanze di tutela avanzate da portatori di titoli emessi dallo Stato ellenico oggetto della procedura e dell’accordo di ristrutturazione del debito greco intervenuto nel marzo 2012. La richiesta di protezione ai sensi della CEDU fu presentata da un gran numero di cittadini greci, allegando la violazione del diritto di proprieta` e del divieto di trattamenti discriminatori. La decisione della Corte si inserisce nel contesto di un quadro che si sta via via formando in anni recenti presso le corti europee (Corte di Giustizia UE, Tribunale UE e la stessa Corte EDU) e nel cui perimetro debbono trovare equo componimento una pluralita` di interessi pubblici e privati di rilevanza fondamentale. L’ampiezza della motivazione offre molti spunti di riflessione, anche critica, e prepara il terreno per sviluppi ulteriori che non si faranno attendere a lungo, posto che in altre sedi nazionali e transnazionali il contenzioso tra debitori sovrani e portatori di titoli appare tutt’altro che declinante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.