Un Ministro delle Finanze serve se la sua funzione è quella di assumere la responsabilità politica, sotto controllo parlamentare, di una capacità di spesa dell'Eurozona per attività di stabilizzazione anticiclica, il sostegno ad investimenti infrastrutturali, in conoscenza e in innovazione e la gestione di alcune politiche e beni comuni come una politica estera, di sicurezza e di difesa comune, la gestione dei flussi migratori, una assicurazione contro la disoccupazione. Tale capacità dovrebbe essere finanziata con risorse proprie, attingendo ad esempio ad una parte della prospettata tassazione delle multinazionali ICT e nell'ambito di una almeno parziale perequazione dell'imposizione fiscale sui proventi delle società tra i paesi dell'Eurozona, con opportuni strumenti per impedire o limitare al massimo effetti di scaricamento sui consumatori. Essa dovrebbe inoltre avere la possibilità di accedere al mercato dei capitali senza che questo comporti alcuna mutualizzazione dei debiti nazionali pregressi. Se il suo scopo, come prospettato da alcuni, fosse invece quello di intensificare il controllo delle decisioni degli Stati membri per proseguire l'attuazione di politiche che negli ultimi anni hanno oggettivamente avuto effetti prociclici, allora la valutazione dei suoi meriti non puo' che essere ispirata grande cautela.
Una capacità fiscale per la crescita e per la gestione di beni comuni
MELANI M
2016-01-01
Abstract
Un Ministro delle Finanze serve se la sua funzione è quella di assumere la responsabilità politica, sotto controllo parlamentare, di una capacità di spesa dell'Eurozona per attività di stabilizzazione anticiclica, il sostegno ad investimenti infrastrutturali, in conoscenza e in innovazione e la gestione di alcune politiche e beni comuni come una politica estera, di sicurezza e di difesa comune, la gestione dei flussi migratori, una assicurazione contro la disoccupazione. Tale capacità dovrebbe essere finanziata con risorse proprie, attingendo ad esempio ad una parte della prospettata tassazione delle multinazionali ICT e nell'ambito di una almeno parziale perequazione dell'imposizione fiscale sui proventi delle società tra i paesi dell'Eurozona, con opportuni strumenti per impedire o limitare al massimo effetti di scaricamento sui consumatori. Essa dovrebbe inoltre avere la possibilità di accedere al mercato dei capitali senza che questo comporti alcuna mutualizzazione dei debiti nazionali pregressi. Se il suo scopo, come prospettato da alcuni, fosse invece quello di intensificare il controllo delle decisioni degli Stati membri per proseguire l'attuazione di politiche che negli ultimi anni hanno oggettivamente avuto effetti prociclici, allora la valutazione dei suoi meriti non puo' che essere ispirata grande cautela.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.