L'accuratezza dell'esame citologico preparatorio (FNA) è stata valutata, in uno studio retrospettivo, su 7154 noduli tiroidei sequenzialmente esaminati a partire dal 1981, ed è stata confrontata con quella dell'esame istologico intraoperatorio (FS). Tale tecnica, incruenta, di facile esecuzione ambulatoriale e di costo assai modesto, offre il vantaggio di una assai elevata accuratezza diagnostica, superiore a quella dell'istologia estemporanea (98% vs 89,6%), e costituisce il cardine operativo per la selezione chirurgica e per impostare la condotta terapeutica.Il prelievo citologico, eseguito mediante agoaspirazione sotto monitoraggio ecografico, consente di identificare anche il carcinoma occulto, riducendosi, così, drasticamente, la percentuale di falsi negativi. Si è dimostrato che la frequenza del carcinoma tiroideo è dell'1,7%, e che tale percentuale non si è modificata con l'avvento della diagnosi citologica preoperatoria, mentre si è osservata una riduzione del numero di interventi non necessari, per esplorare lesioni benigne, ed un incremento della frequenza chirurgica del carcinoma tiroideo.

Diagnosi cito-istologica del carcinoma tiroideo

SCIACCHITANO, Salvatore;
1992-01-01

Abstract

L'accuratezza dell'esame citologico preparatorio (FNA) è stata valutata, in uno studio retrospettivo, su 7154 noduli tiroidei sequenzialmente esaminati a partire dal 1981, ed è stata confrontata con quella dell'esame istologico intraoperatorio (FS). Tale tecnica, incruenta, di facile esecuzione ambulatoriale e di costo assai modesto, offre il vantaggio di una assai elevata accuratezza diagnostica, superiore a quella dell'istologia estemporanea (98% vs 89,6%), e costituisce il cardine operativo per la selezione chirurgica e per impostare la condotta terapeutica.Il prelievo citologico, eseguito mediante agoaspirazione sotto monitoraggio ecografico, consente di identificare anche il carcinoma occulto, riducendosi, così, drasticamente, la percentuale di falsi negativi. Si è dimostrato che la frequenza del carcinoma tiroideo è dell'1,7%, e che tale percentuale non si è modificata con l'avvento della diagnosi citologica preoperatoria, mentre si è osservata una riduzione del numero di interventi non necessari, per esplorare lesioni benigne, ed un incremento della frequenza chirurgica del carcinoma tiroideo.
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