Oggi feticcio è il feticcio stesso, ovvero il desiderio – meglio: la necessità – di credere che qualcuno o qualcosa ci parli. Averne coscienza non è poco. Ci dice del nostro rapporto con la modernità relativamente alla credenza – magra consolazione, certo, ma nei tempi confusi che viviamo tra fake news, complotti, sfiducia nei confronti degli esperti e delle istituzioni, idiozie collettive e così via, è pur sempre un punto di partenza. E ci porta anche a interrogarci su ciò che davvero possediamo. “Io sono ciò che ho”: così, provocatoriamente, il filosofo Jean-Paul Sartre sintetizzava un sentire comune della sua epoca. E oggi?
Sono ciò che non ho. Filosofia del desiderio
Filoni
2024-01-01
Abstract
Oggi feticcio è il feticcio stesso, ovvero il desiderio – meglio: la necessità – di credere che qualcuno o qualcosa ci parli. Averne coscienza non è poco. Ci dice del nostro rapporto con la modernità relativamente alla credenza – magra consolazione, certo, ma nei tempi confusi che viviamo tra fake news, complotti, sfiducia nei confronti degli esperti e delle istituzioni, idiozie collettive e così via, è pur sempre un punto di partenza. E ci porta anche a interrogarci su ciò che davvero possediamo. “Io sono ciò che ho”: così, provocatoriamente, il filosofo Jean-Paul Sartre sintetizzava un sentire comune della sua epoca. E oggi?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


